Buon compleanno LIBERA!

30 anni di lotta per i diritti e le opportunità in territori difficili
Era il 2004 quando Libera, nella giornata del 21 marzo a Gela, ribadiva con lo slogan “Dignità per la persona, qualità per lo sviluppo” la necessità di contrastare le mafie attraverso il rafforzamento del lavoro vero. Nello stesso anno, a dicembre, nella Piana di Gioia Tauro – dove ’ndrangheta, sottosviluppo e disoccupazione formavano da tempo un connubio fatale – nasceva la cooperativa sociale Valle del Marro – Libera Terra, la seconda esperienza in Italia dedicata alla coltivazione biologica dei terreni confiscati.
Quella nascita rappresentava la tappa finale, tutt’altro che scontata, di un progetto di Libera, già avviato in Sicilia. Un’iniziativa che, in sinergia con la Prefettura locale e la Chiesa cattolica, aveva creato le condizioni affinché un gruppo di giovani calabresi, selezionati tramite bando pubblico, trasformasse in lavoro vero lo slogan di un prete antimafia, referente territoriale di Libera: “Restare per cambiare, cambiare per restare”.
Nel suo difficile percorso di crescita, la cooperativa ha sempre trovato il sostegno della rete di Libera, che ha contribuito a trasformare, da utopia a modello di riferimento, la buona economia sui terreni confiscati. Da venti anni, grazie alla sua attività agricola, la Valle del Marro offre numerose opportunità di lavoro a persone in condizioni di svantaggio e a migranti africani, sottratti a emarginazione e sfruttamento. La raccolta dei frutti della terra – peperoncini piccanti, olive e agrumi – è tornata a essere, forse per la prima volta, degna di uomini e donne libere.
Ma non si tratta solo di produzione agricola. C’è anche un forte impegno nell’educazione, con percorsi pensati per formare coscienze capaci di ribellarsi a ogni forma di degrado sociale e ambientale. Una nuova generazione da allenare – anche attraverso lo sport etico – a rivendicare diritti senza mai chiedere favori. Con questa finalità, in partenariato con Libera e la parrocchia Santa Marina Vergine di Polistena – assegnataria di un palazzo confiscato – la cooperativa gestisce un ostello all’interno dell’immobile e sostiene il progetto SELES (Scuola Etica e Libera di Educazione allo Sport), ospitato proprio nel palazzo confiscato, oggi Centro polifunzionale dedicato alla memoria di Padre Pino Puglisi, il prete che faceva tremare la mafia con l’educazione dei bambini.
Nei suoi trent’anni di esistenza, Libera ha camminato al fianco della Valle del Marro, lungo un autentico percorso di liberazione in un territorio difficile, ma bello, radicando il proprio impegno nel ricordo di tutte le vittime innocenti della mafia.