CON “PALAZZINA LAF” CINEMOVEL E VALLE DEL MARRO PROPONGONO UNA RIFLESSIONE SULLA DIGNITA’ DEL LAVORO

Con la data dell’11 luglio, Polistena ha aperto la pluridecennale carovana 2024 di Libero Cinema in Libera Terra.

Nella piazza della Repubblica, gremita di un pubblico attento e di varie età, il Festival di cinema itinerante più longevo d'Italia ha proiettato “Palazzina Laf” di Michele Riondino. L’attore tarantino, al suo esordio come regista, ha raccontato il caso della Palazzina dell’Ilva in cui venivano “segregati” gli impiegati che non accondiscendevano alle proposte dell’azienda, il primo caso di mobbing in Italia. Come d’abitudine, la proiezione è stata preceduta da un breve dibattito che in quest’occasione, partendo da quel lontano caso giudiziario dell’acciaieria di Taranto, ha richiamato le attuali e sistematiche violazione dei diritti dei lavoratori in un Paese costituzionalmente fondato sul lavoro. “Giunto alla 19° edizione, Libero Cinema in Libera Terra è un festival collettivo” - ha spiegato Elisabetta Antognoni, presidente di Cinemovel -, “un percorso cinematografico attraverso i diritti fondamentali. In tutti questi anni, il festival contro le mafie ha inteso raccontare storie che, con stili narrativi diversi, ci aiutano a riflettere sui tempi di vita contemporanei e comprendere meglio il mondo che ci circonda.

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Il sindaco Michele Tripodi, nell’esprimere l’orgoglio di ospitare a Polistena la tappa inaugurale del festival, ha ricordato le troppe morti bianche sul lavoro, lanciando l'allarme legato all'autonomia differenziata che non farà altro che aggravare le condizioni lavorative e ampliare il divario socio-economico fra le Regioni. La segretaria dello Spi-Cgil area metropolitana, Mimma Pacifici, ha lanciato a sua volta un appello a mobilitarsi per la difesa dei diritti, contro il lavoro precario, insicuro e malpagato, e contro la legge sull’autonomia differenziata sulla quale è stata avviata una raccolta firme per il referendum abrogativo. Originaria di Taranto, Mimma Pacifici ha richiamato i sacrifici e le rinunce del padre, per il quale «il lavoro doveva servire per vivere e non per morire».

E sull’importanza della dignità e sicurezza sui luoghi di lavoro ha costruito il suo intervento Antonio Napoli, vice-presidente della cooperativa sociale “Valle del Marro – Libera Terra”. Napoli ha ricordato che “la storia della nostra cooperativa, una storia di sfida e di ottimismo, parte proprio dal lavoro, da quello che è il frutto più avvelenato della nostra società, per trasformarlo nel frutto del riscatto: parte da donne e uomini che lavorano, in modo libero, cooperativo, partecipativo e solidale sui terreni agricoli confiscati alle 'ndrine della Piana.” Napoli ha poi voluto sottolineare l’importanza culturale della Carovana di Libero Cinema, ringraziando vivamente tutta la troupe. “Cinemovel ci ha accompagnato in questo percorso di crescita, con la sua etica del carovaniere – ha concluso Napoli - In questi anni la troupe di Libero Cinema in Libera Terra ha attraversato un reticolo di itinerari, senza mai smarrire il senso della propria missione, affrontando fatiche, rischi e resistenze altrui, per trasportare la merce più preziosa che ci sia: la cultura che dà la sveglia alle coscienze, come afferma Don Luigi Ciotti.

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Il regista Michele Riondino ha inviato un videomessaggio al pubblico di Polistena, spiegando le ragioni del suo film bello e duro, drammatico e coinvolgente, premiato con tre David di Donatello. “Le questioni ambientali e sanitarie di Taranto – ha affermato Riondino - sono il risultato di un problema ancora più grande che è legato al ricatto occupazionale che con i miei concittadini soffriamo da molti decenni. “Palazzina Laf” è un film che racconta la storia di chi difende le proprie competenze…La lotta sociale di un tempo si è trasformata in una guerra tra poveri, che vede confrontarsi lavoratori contro lavoratori, lavoratori che difendono le proprie competenze contro altri lavoratori che pur di ricoprire il ruolo, sono disposti a vendere se stessi, la propria dignità e anche i propri compagni di lavoro. Questo è il risultato di una forma di ricatto, di un abuso di potere, che io ho voluto raccontare in questo film.

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“Libero Cinema in Libera Terra” è promosso da Cinemovel Foundation e Libera, con la partnership istituzionale di fondazione Unipolis e il sostegno di Coop Alleanza 3.0.