A LUCCA LA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO “IMMIGRAZIONE, LAVORO E INTEGRAZIONE” E DELLE ATTIVITA' DELL'OSTELLO “G. LARUFFA”


Continua il sostegno della Fondazione “Il Cuore si scioglie Onlus” al progetto della Valle del Marro – Libera Terra sui temi dell'immigrazione e della lotta allo sfruttamento lavorativo nella Piana di Gioia Tauro.

Dai primi di Novembre, grazie alle borse lavoro sostenute dalla Fondazione, dieci migranti africani sono stati assunti dalla cooperativa per la raccolta degli agrumi sui terreni confiscati alla 'ndrangheta.
Le borse lavoro includono anche azioni di assistenza e formazione di vario tipo.
Addestramenti nell'utilizzo di attrezzature, corsi sulla sicurezza, organizzazione di incontri sui temi del lavoro, disbrigo di pratiche sui permessi di soggiorno, corsi di lingua italiana (questi ultimi curati dalla Flai-Cgil e dallo Spi-Cgil della Piana di Gioia Tauro). Ma anche assistenza, orientamento ed educazione socio-sanitaria, in collaborazione con Emergency che a Polistena, nel centro polifunzionale “Padre Pino Puglisi”, ha avviato un poliambulatorio.
Una presa in carico globale del migrante, per migliorare le sue condizioni di vita e di accesso ai servizi, e per sottrarlo al caporalato.

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Lo scorso 7 Novembre il progetto “Immigrazione, lavoro e integrazione” è “sbarcato” a Lucca, nel prestigioso e gremito Teatro del Giglio.
L'occasione è stata la presentazione della campagna di solidarietà 2016/2017, un appuntamento della Fondazione Il Cuore si scioglie Onlus per fare il punto sull’andamento delle iniziative in corso e su quelli in cantiere per il nuovo anno.

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Il progetto di lotta al caporalato a fianco della Valle del Marro – Libera Terra è stato il primo ad essere illustrato.
Dal palco, la delegazione della cooperativa calabrese ha raccontato l'iniziativa avviata a Febbraio scorso e ora ripresa con la stagione invernale, e un maggior coinvolgimento di migranti.
Antonio Napoli, della Cooperativa Valle del Marro – Libera Terra, si è soffermato sull’importanza del progetto in termini di ricadute sociali e culturali. “La nostra è una battaglia per un cambiamento della mentalità – ha detto Napoli -. Anche grazie a questi giovani migranti africani contrastiamo la mentalità mafiosa, perché essi non hanno preconcetti che impediscano loro di essere parte del popolo dell’antimafia”. Insieme a lui, i due giovani migranti Khadim e Moses coinvolti nel progetto, che sul palco hanno portato una cassetta di clementine (le prime del raccolto di quest'anno), poi distribuite all'uscita dal teatro. “Ringraziamo la Fondazione” ha detto Khadim, “perché questo progetto non fa beneficenza, ma ci dà un'opportunità di lavoro, ci offre un percorso di crescita. Spero che in futuro altri come me, potranno avere questa stessa opportunità”.
L’iniziativa di Lucca è stata anche l’occasione per presentare le attività svolte nell'Ostello “G. Laruffa”, situato al I e II° piano del Centro “P. P. Puglisi” e ristrutturato grazie al contributo della Fondazione “Il Cuore si scioglie Onlus”. Quest'estate l'Ostello ha aperto finalmente i battenti, ospitando i volontari dei campi di Libera. La platea ha ascoltato con interesse le testimonianze di due esperienze esemplari di campo sui beni confiscati: quella di Giovanna Torre, rettrice del Collegio universitario “S. Caterina da Siena” di Pavia, e di Massimo Brunetti, coordinatore del progetto “Illuminiamo la Salute”. Entrambi hanno sottolineato come il palazzo confiscato sia diventato “il sogno che si fa segno” in un quartiere difficile.

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“L'Ostello è un luogo molto accogliente”, ha detto la giovane rettrice, “ma è soprattutto il segno di una sfida quotidiana al potere mafioso”. La rettrice ha poi aggiunto: “Il balcone in comune tra Emergency e l'Ostello è stato un luogo di condivisione, che ha motivato le mie collegianti a collaborare sul proprio territorio con l'associazione di Gino Strada”.
E di diritto alla salute ha parlato Massimo Brunetti. “L'Ostello ha accolto il secondo campo tematico Illuminiamo la salute - ha spiegato-. Abbiamo ragionato di diritti negati e di lotta alla corruzione in ambito sanitario con i futuri medici e farmacisti, iscritti al campo. Un'esperienza significativa per la formazione della loro coscienza morale come professionisti. Ma anche una forte esperienza umana, di grande relazione”.
Tra i partecipanti al campo, c'è stata infatti Carlotta D., una studentessa di medicina che a seguito di un incidente stradale, è diventata paraplegica. Un disabilità vissuta con grande coraggio e saggezza. Non potendo venire di persona al Teatro del Giglio, ha inviato un video-messaggio. “Il contatto e il calore umano dentro l'Ostello sono stati fortissimi” ha testimoniato Carlotta. “Per i miei compagni di campo è stato spontaneo vedere me come persona, e non vedere le ruote. L'esperienza mi è servita personalmente per riacquistare alcuni aspetti di fiducia nel comportamento umano”.

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Il progetto di integrazione/lavoro per i migranti della Piana di Gioia Tauro e quello di ospitalità e formazione dei giovani di Libera, sono resi possibili grazie a quella cooperazione e solidarietà portata avanti negli anni dai soci e volontari che hanno contribuito alla raccolta fondi e partecipato alle attività della Fondazione Il Cuore si scioglie Onlus. E proprio la cooperazione solidale è stato il grande tema dell'appassionato discorso introduttivo di Daniela Mori, presidente del consiglio di Sorveglianza di Unicoop Firenze e della Fondazione. “Grazie per quello che ognuno di voi ha fatto e che insieme abbiamo contribuito a realizzare – ha detto Mori -. Il valore più importante è la rete sociale e solidale che abbiamo creato in questi anni, il dialogo con le associazioni e le istituzioni che abbiamo costruito, dobbiamo essere messaggeri di un valore che sta nelle cose e in ciò che facciamo”.