INTEGRAZIONE E(') LOTTA ALLE MAFIE

Nel pomeriggio del 21 Aprile si è tenuta, presso il centro aziendale della Valle del – Marro – Libera Terra, la conferenza stampa sul progetto “Lavoro e Integrazione”.

Con il sostegno dalla Fondazione “Il cuore si scioglie Onlus”, la cooperativa Valle del Marro-Libera Terra ha avviato, a Febbraio del 2016, un progetto di lavoro equo e di formazione per un gruppo di immigrati africani che vivono nella tendopoli-ghetto di Rosarno, e che giocano nella squadra di calcio Koa Bosco, iscritta al campionato dilettantistico di Seconda categoria.

Alla conferenza stampa di presentazione del progetto, hanno partecipato il presidente della Valle del Marro, Domenico Fazzari, il responsabile di Unicoop Firenze, Claudio Vanni, la vice-presidente della Fondazione Il Cuore si scioglie onlus, Irene Mangani, la coordinatrice del Poliambulatorio di Emergency a Polistena, Alessia Mancuso Prizzitano, il segretario generale della Flai – Cgil della Piana di Gioia Tauro, Celeste Logiacco, il segretario generale dello Spi-Cgil dello stesso comprensorio, Enzo Auddino, e i migranti beneficiari del progetto “Lavoro e Integrazione”.
Ha moderato l'incontro Toni Mira, caporedattore di Avvenire.

lavoro nei campi

“L'idea di fondo del progetto Lavoro e Integrazione – ha esordito il Presidente Fazzari – è la stessa da cui è nata la cooperativa: provare a fare qualcosa per cambiare il nostro territorio, per costruire una mentalità antimafia. Non si può parlare di legalità finché i nostri fratelli africani sono sfruttati e costretti a vivere in condizioni inaccettabili. La Calabria, per cambiare, ha bisogno delle forze sane del territorio e gli immigrati lo sono.”. Poi il richiamo alle parole di Papa Francesco: “Gli immigrati sono una risorsa,“ ha aggiunto, “ancora di più per questo territorio, in quanto possono dare un forte contributo per debellare la mentalità mafiosa. Gli immigrati, infatti, non hanno quei vincoli culturali, che noi calabresi ci portiamo dentro, e hanno più coraggio, perché vivendo in un territorio difficile come quello calabrese, sopportano un peso maggiore. ”
Il presidente ha ricordato come l'idea del progetto abbia saputo coinvolgere senza fatica diversi soggetti, già tutti impegnati sul territorio. “Il nostro progetto vuole essere, per il futuro, ancora più ambizioso” ha concluso, “oltre al lavoro, alla formazione e all'orientamento garantiti a 6 immigrati, vorremmo anche risolvere la questione abitativa.”

corso sui diritti del lavoratore

Ha preso poi la parola il responsabile di Unicoop Firenze, Claudio Vanni. “Siamo qui a Polistena per contestualizzare la campagna “Buoni e giusti”, che promuove l’eticità nelle filiere ortofrutticole e nasce da quella cultura di responsabilità sempre più diffusa fra i consumatori. Chi comanda oggi, è chi consuma, non chi produce né chi vende. E il consumatore chiede conto e sceglie”. Il responsabile di Unicoop Firenze ha ricordato che il rapporto con la Valle del Marro è stata la conseguenza di un protocollo sottoscritto con Libera nel 2006. “Il rapporto si è consolidato sia in termini di relazione economiche – cercando di far crescere la cultura d'impresa nella cooperativa, - sia in termini etico-sociali, attraverso gli interventi della Fondazione “Il cuore si scioglie onlus”, l'ultimo dei quali è il sostegno alla realizzazione di borse lavoro per i giovani immigrati”. Claudio Vanni ha detto, in conclusione, che “se fare impresa non è facile, fare impresa etica è ancora più difficile” invitando Fazzari a redigere velocemente un progetto da presentare a COOPFOND per dare continuità all'iniziativa e far assumere in futuro un numero maggiore di immigrati.
Irene Mangani, della Fondazione “Il Cuore si scioglie” onlus, ha detto che “quando le persone si mettono in gioco e si mettono in rete, la solidarietà diventa un progetto possibile. Questo è il modo di promuovere solidarietà da parte della Fondazione. Ed uno dei punti di forza della Valle del Marro – Libera Terra”.

E' stata poi la volta dell'intervento della coordinatrice del poliambulatorio di Polistena, Alessia Mancuso Prizzitano. “Come Emergency” ha detto, “offriamo a tutte le persone in stato di bisogno non solo assistenza medica di base, ma anche attività di orientamento socio-sanitario. Pertanto i giovani migranti del progetto sono stati inseriti in un percorso di assistenza medica, ascolto e orientamento”.

Celeste Logiacco, della Flai CGIL della Piana di Gioia Tauro, ha ribadito che il progetto è una importante esperienza di lavoro e di integrazione, ricordando che gli immigrati reggono gran parte del comparto agricolo pianigiano. “A favore dei migranti facciamo sindacato di strada e offriamo assistenza sui temi del lavoro, sulle pratiche dei permessi di soggiorno. Abbiamo quindi accolto con entusiasmo l'appello di Valle del Marro. Aiutiamo i sei ragazzi del progetto nelle pratiche per i permessi di soggiorno e li formiamo perché siano consapevoli di tutti i diritti del lavoratore.”
Enzo Auddino, dello Spi CGIL della Piana di Gioia Tauro, ha sottolineato l'importanza dell'alfabetizzazione linguistica degli immigrati. “Una nostra insegnante pensionata, Carmela Melluso, tiene con grande passione i corsi di lingua italiana per i migranti assunti dalla cooperativa. Un altro nostro impegno è quello di provvedere ai loro spostamenti, quando partecipano ai vari corsi formativi previsti dal progetto”.

corso italiano

Incisiva, infine, la testimonianza di Gaye Mandieme, uno dei migranti beneficiari delle borse lavoro. “Libera e Valle del Marro hanno fatto per noi una cosa grandiosa: non solo ci fanno lavorare, ma ci insegnano anche l'italiano, ci curano, ci spiegano come avere documenti. Un grazie a tutti voi. E un grazie a Don Roberto, che ha fondato la squadra Koa Bosco e ha creduto nelle nostre capacità”.